Coccole di Natale #1 - Mangiare a Natale
Non proprio il trend dell'anno ma comunque un punto di vista diverso sulle cose (da mangiare)
Se per alcune cose - tipo per misurare a occhio l’acqua per la semola o per stabilire quanto sale è il quanto basta - è sufficiente l’esercizio dell’esperienza, arrivata a questo punto posso essere ragionevolmente certa del fatto che gli anni che passano non saranno di alcun aiuto perché scrivere è una faccenda che so fare, voglio fare ma poi arrivata qui, davanti a questa cosa degli inizi, vorrei solo scappare via.
Iniziare è una cosa faticosa, quasi dolorosa, almeno per me. Lo è sempre stato - attrito da primo distacco - e lo è ancora di più in questo momento della mia vita in cui il conforto maggiore me lo offre quello che ha bisogno di uno sforzo minimo, quelle azioni ripetitive come il dondolio che rassicura. Mi scuseranno i grintosi, gli avventurosi e quelli che escono dalla comfort zone; certe volte, per sentirmi al posto giusto, a me serve rientrare nel pigiama.
Sicché - mi sono detta- facciamo così, per questo inizio di Avvento giochiamo in casa e partiamo da quello che conosco meglio e che mi mette a mio agio (quasi quanto il pigiama): il cibo. Qualcuno storcerà il naso, sentendo parlare di menù di Natale a inizio dicembre ma lasciatemi fare, vi chiedo quest’atto di fiducia, potrebbe essere persino più ragionevole di quello che sembra.
Giocare d’anticipo
Pensare fin da adesso a cosa mettere in tavola per le feste - che sia per i giorni di Natale o per le cene e gli incontri che ci saranno prima - è un’operazione di risparmio e, come anticipavo nel preludio di questa partenza, un po’ di parsimonia di energie, di giudizio, anche verso sé stessi e di denari, non potrà che rendere questa occasione più accogliente per tutte e tutti.
Ha senso, in questi giorni, cominciare a pensare al menù delle varie occasioni di ritrovo anche solo per togliersi questo pensiero e concedersi il tempo di rivalutare con calma e applicare variazioni che non siano imprevisti da gestire.
Ha senso in molti sensi:
per poter fare la spesa per tempo, selezionando gli ingredienti migliori e pagarli il giusto prezzo
per poter preparare quello che si può in anticipo e congelare per ridurre al minimo gli sforzi
per accogliere senza sbattimenti le necessità di tutte le persone che siederanno alla stessa tavola a cui sarai (no, il cugino celiaco non sta facendo storie per niente, è proprio malato ed è una cosa anche piuttosto grave, uguale dicasi per il nonno diabetico, la zia che non mangia carne e pesce merita di veder rispettata la sua etica e se a qualcuno non piacciono le lenticchie, pure e soprattutto a Natale, può evitarsi di accollarsele)
per poter vivere il momento nel presente e godersi la compagnia, invece delle pentole
per decidere di voler prenotare tutto in gastronomia o andarsene al ristorante e trovare ancora disponibilità
per stabilire che la cosa migliore è fare nulla e riposare, che pure l’ozio è un regalo prezioso e una prospettiva godibile
Se poi per te non dovesse avere senso, resta sempre che queste chiacchiere intorno al cibo di Natale saranno ancora valide quando verrà il momento di riempire il carrello nella bolgia dell’ultimo momento (mentre noi saremo in pigiama, ahem 😎 ).
Il menù perfetto non esiste
Un po’ come moderni strilloni, riviste, giornali e blog di settore a questo punto staranno già blaterando dei trend 2024, di quello che proprio non può mancare sulla tua tavola a Natale, di come fare in modo che il tuo pranzo appaia perfetto. Ecco, qui mi limiterò a dirti che il Natale perfetto è quello che tu desideri per te, quest’anno.
Non deve essere glamour come quello sulle copertine o sui social, non deve essere affollato per essere prezioso, non deve essere sfarzoso per brillare e non deve essere come si è sempre fatto, perché cambiare idea, avere nuovi bisogni e desideri e vederli rispettati è un tuo diritto.
La tradizione può essere una casa, un porto sicuro da cui farsi abbracciare ma può anche essere un pezzetto di formaggio piazzato dal senso di colpa su una grossa trappola pronta a incastrarti.
Il menù di Natale giusto deve mettere d’accordo la voglia, il desiderio e il bisogno. Se i giapponesi possono festeggiare il Natale con un tradizionalissimo KFC forse quel che mangiamo a Natale conta il giusto e gli stiamo dando troppo spazio. Nessuno di noi ha tempo, energie illimitate per cucinare e spazio infinito per mangiare. Se ti basta poco, se poco è quello che puoi, anche poco sarà perfetto.
Sono ovvietà, lo so, ma qualche volta pure quelle hanno bisogno di un promemoria.
Veniamo alla ciccia
Per cercare di dare un senso a tutto questo blaterare e offrirti anche un po’ di supporto pratico nella selezione dei piatti ti dico che da domani, rispetto a quando riceverai questa email, sul blog arriveranno nuove ricette:
una ricetta di carne assai golosa
un piatto di pesce economico ma elegante
un antipasto vegetariano super sfizioso
un piatto vegano sontuosissimo
un’altra idea di biscotti anche da regalare (la prima è qui)
un dessert per gli amanti dei grandi classici
Per oggi, comunque, non ti lascio a mani vuote perché in questi anni il blog si è riempito di proposte che ho raccolto in pratiche pagine tematiche, più semplici da sfogliare e consultare.



Se avrai una tavola di Natale onnivora qui trovi molte ricette di carne e di pesce. Se hai ospiti vegetariani punta tutto su uova, formaggio e ingredienti di stagioni con le ricette vegetariane che trovi qui. Infine, se vuoi un Natale interamente vegetale o vuoi aggiungere alla tua tavola delle feste piatti a basso impatto ambientale non puoi perdere le ricette per un menù di Natale vegano.
Potrebbe ancora subire qualche variazione ma per quest’anno in casa mia abbiamo deciso, per ridurre un po’ le quantità, di fare un solo piatto principale per ogni giornata di festa, aggiungendo qualche antipasto, in questo modo non avremo un’infinità di avanzi e neanche un’infinità di tempo da passare in cucina. Sarà un Natale di piatti classici, rustici e a tratti un po’ vintage con insalata di rinforzo, cocktail di gamberi, crostini con stracchino e salsiccia e prugne al bacon.
Un Natale da proudly anziany per noi che arrivati a questa veneranda età abbiamo ormai imparato a sentirci sollevati da ogni forma di giudizio autoimposto e a scansare pure quelli che inevitabilmente vorranno provare a dirci che non è così che si fa. Forse ecco, se proprio devo darti un consiglio per qualcosa che non può mancare per le feste è quella leggerezza che possa metterti e mettere chi sarà con te nella condizione di essere felici senza essere perfetti.
Il cibo è condivisione
Mai quanto a Natale il cibo è collante sociale, motivo di convivialità e occasione per non essere soli ma questo non è né ovvio né scontato. C’è chi se la passa male e a Natale, inevitabilmente, se la passa anche peggio.
Per questo motivo voglio segnalarti tre modi per dare al cibo e al Natale un significato di vicinanza più ampio e più ricco di umanità.
Gruppo Abele si occupa di molti tipi di dolore, povertà e solitudine e si adopera affinché le persone che vivono situazioni di disagio possano ricevere pasti e assistenza sanitaria. Volontari e professionisti fanno un lavoro incredibile e prezioso che supporto da molti anni con grande gioia
Progetto Arca è una Onlus che lavora direttamente sulla strada, a contatto e a supporto degli ultimi e più fragili. Distribuisce pasti, si occupa della salute e fornisce accoglienza. Un progetto dalla forza umana gigantesca che merita anche più di una donazione occasionale
infine ti segnalo Cocomero, un ebook creato da varie autrici e foodblogger che contiene 40 ricette vegetariane e vegane e che nasce per sostenere le famiglie palestinesi vessate da una guerra crudele e abbandonate senza alcuna speranza. Si ottiene effettuando una donazione a una delle famiglie palestinesi selezionate o al gruppo di volontari WatermelonFriendsIt
Chiudo ringraziandoti di essere qui (anche) per quest’anno, spero che vorrai restare fino in fondo. Non ci sono premi o vincitori, non farò promesse se non quella di provare a fare il massimo perché la strada, per questo dicembre, sia dolce come ce la meritiamo (ma anche morbidina come una focaccia).
Ti abbraccio, ti ascolto se vorrai rispondermi con una mail o un commento e ti aspetto alla prossima Coccola di Natale.
V.
Grazie Valentina, la tua mail è una coccola a tutti gli effetti, come ognuno dei tuoi contenuti! Che questo dicembre sia lieve! Un abbraccio
Valentina grazie per rendere il Natale più semplice e sereno. È un piacere leggere questo smorzare i toni senza togliere il significato profondo di stare insieme e fare del bene agli altri.